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MOSTRE

Nel 2024 abbiamo iniziato il progetto

"EMOTUS. La forma delle emozioni"

Dal 7 al 28 aprile 2024

presso La Vaccheria  - ROMA

Dal 18 al 27 ottobre 2024

presso il MUST off gallery - LECCE

EMOTUS . La forma delle emozioni

“Le emozioni come gioco della vita, perché conoscere le regole del gioco può aiutarci a vivere meglio.”, come affermano all’unisono. “Inviteremo i visitatori a riconoscere e abitare le proprie emozioni, a farsene travolgere, a scambiare sensazioni fra genitori e figli, amici e tutti coloro che vorranno ascoltarle, comprenderle, accettarle e spiegarle a se stessi e agli altri. Il passo successivo sarà poi trovare una possibile via d’uscita dal caos con un bagaglio di nuova vitalità e gioia di vivere. La semplice condivisione delle emozioni potrebbe scuotere il visitatore dalla paura di guardarle in faccia la paura, l’orgoglio o la rabbia, libero di sperimentarle a sua volta portando il visitatore a un ritrovato benessere fisico e mentale. Ogni successo, ogni fallimento, ogni vittoria è una prova emotiva, e il modo in cui superiamo questi valichi determina il nostro livello di libertà emotiva.”

 

Nel titolo stesso della mostra Emotus. La forma delle emozioni, “emotus” participio passato del verbo latino emovère - che significa portare fuori, smuovere, scuotere - dà origine alla parola italiana emozione. Le emozioni, una delle componenti più naturali, spontanee e complesse del comportamento umano, sono la “bussola interna” dell’individuo e rivestono un ruolo fondamentale nei processi di decisione, giudizio e ragionamento. 

 

“Ci danno informazioni sul nostro stato, sul livello del nostro benessere, permettono di gestire decisioni cruciali, ci aiutano a capire le nostre necessità, costituiscono la base su cui poggiano i comportamenti che determinano il destino di ognuno di noi.”, sottolineano Lucia Basile, Viviana Di Leo, Alessandra Dragone, Stella Gallas e Paola Spigarelli. “Il nostro intento è immergerci nei diversi stati d’animo per mettere alla prova il nostro cuore. Prendiamo tempo per capire cosa succede dentro e fuori di noi quando proviamo delle emozioni e ricordiamoci che affrontarle è un atto di coraggio e di crescita interiore e spirituale. Giocare con le proprie emozioni rende la mente più leggera, la priva di quei pensieri pesanti e inutili che ci impediscono di vivere pienamente.”

 

Partendo da questa consapevolezza le artiste hanno eletto ad opera simbolica della mostra il Gioco delle emozioni, realizzata nel **** da Lucia Basile dando forma ad un serpente di tessuto lungo 15 metri, la cui armatura è costituita da un antico lenzuolo matrimoniale appartenuto a sua madre. Sulle squame colorate le scritte di 140 stati d’animo dialogano con l’immagine stessa del serpente, simbolo di trasformazione e rinnovamento per tutte le civiltà del mondo antico e contemporaneo.

 

Emozioni positive e negative come la rabbia, l’inadeguatezza, la prostrazione, il dolore ma anche la nostalgia, l’incanto, l’euforia, il pentimento, l’innamoramento, la felicità, la tristezza… trovano visibilità in un continuo intreccio nei diversi lavori, frutto di ricerca e sperimentazione: dalla scrittura di Alessandra Dragone alle fotografie in bianco e nero realizzate da Viviana Di Leo camminando nel corso del 2020 nella natura dei borghi silenti umbri; dalle opere tessili di Paola Spigarelli con un’azione di “intreccio e tensione” attraverso l’utilizzo di indumenti che segnano momenti significativi del proprio vissuto, infine alle ceramiche smaltate di Stella Gallas che modella coloratissimi vasi-contenitori antropomorfi utilizzando diverse tecniche (a lustro o dipinte a mano) che richiamano le caratteristiche delle diverse emozioni. 

 

Per tutta la durata della mostra saranno organizzati workshop, visite guidate con le artiste, conferenze e il “gioco del serpente delle emozioni”, per offrire ai visitatori di ogni età di vivere pienamente le diverse esperienze. 

                                A cura di Manuela De Leonardis

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